Termini Imerese Famiglie in pericolo per esondazione e il Sindaco Totò Burrafato gli risponde “non sono un benefattore”. 25.02.2015
Ricordo ancora le parole del Sindaco Totò Burrafato in campagna elettorale, eravamo ad un confronto pubblico c’erano tutti i Candidati ed io quale Segretario nazionale Francesco Maurizio Mulino del Partito Rinnovamento per l’Italia con Candidata Sindaco la Presidente del Partito Paola Graziella Vallelunga gli rivolsi una pubblica domanda “come mai Sindaco con tutto il denaro che ha gestito… le strade di termini sono piene di buche” Burrafato mi rispose pubblicamente così “ i soldi me li sono mangiati” non so se questa sua affermazione corrisponde al vero oppure no, ma posso dire però che la risposta che ha dato telefonicamente a Salvatore Moncada che con la moglie ed i figli insieme ad un’altra famiglia ed altre persone si trovavano in pericolo a causa della esondazione e di problemi della diga, è degna di un capitano di nave che recentemente è stato condannato per aver abbandonato la nave…. Toto Burrafato alla richiesta di soccorso di Moncada ha risposto “io non sono mica un benefattore”, Vergogna! Per ben compredere gli accadimenti occorre sapere che a Termini Imerese contrada Piani marini detta “lignari” c’è un solo passaggio che collega alcune abitazioni alla Città, trattasi di un ponte molto pericoloso sotto diversi profili sotto al ponte c’è un invaso e nelle vicinanze anche una discarica abusiva con eternit. Continua la Presidente Paola G. Vallelunga, già da tempo ci siamo attivati presso il comune e la Prefettura anche facendo mettere i sigilli della GDF alla discarica abusiva, ma il problema maggiore e che si è riempito d’acqua l’invaso riversandosi sul ponte, rendendo inaccessibile l’unico passaggio disponibile per Moncada e gli altri residenti in loco, pertanto erano tutti bloccati li, il livello dell’acqua continuava a salire in maniera impressionante sommergendo completamente il ponte e ciò che era nelle vicinanze. Continua Mulino, Attivata la Protezione civile il Dott. Neglia responsabile della Protezione civile comunale è intervenuto traendo in salvo Moncada, sua moglie ed i figli e l’altra famiglia residente, portandoli con il loro mezzo al di là del ponte dove li ha lasciati allontanandosi. Salvatore Moncada decide di chiamare il Sindaco e gli dice che il Dott. Neglia li ha sfollati dalla loro casa per evitare accadesse il peggio ma che ora si trovavano li davanti al ponte sommerso d’acqua senza poter ovviamente andare a casa, Moncada chiede soluzioni al Sindaco ed il Sindaco Totò Burrafato gli risponde come sopra “io non sono mica un benefattore” capite la gravità di queste parole dette in un momento in cui gli si chiedeva aiuto, non a Salvatore Burrafato ma al Sindaco di Termini Imerese il quale anziché dare quella risposta del cavolo avrebbe dovuto correre direttamente sul posto accertarsi che i cittadini fossero stati tratti in salvo e quantomeno confortarli, no! Totò Burrafato ha preferito non scomodarsi e peggio ancora, rispondere a Moncada così come sopra scritto. Sentendosi abbandonato dalle istituzioni Moncada mi chiama al cellulare e mi racconta tutto, ed io e la Presidente ci dividiamo i compiti Lei inizia a contattare la Prefettura di Palermo mentre io contatto la Presidenza della Repubblica ciò perché avevamo il timore giustificato che la Prefettura potesse solo provare a sollecitare il Sindaco ed il Neglia della Protezione Civile e null’altro di più, in effetti anche la Presidenza della Repubblica non ha potuto far molto se non contattare la Prefettura di Palermo e dare un carattere rafforzativo alla richiesta di aiuto del Moncada, anche perché nel frattempo due persone erano in pericolo rimaste ancora bloccate oltre il ponte e stavano provando ad attraversarlo affrontando la furia dell’acqua che scorreva molto veloce, al telefono sentivo Moncada e altri che gridavano alle due persone di fermarsi che stavano rischiando la vita nell’intento di oltrepassare il ponte, poi arrivò per fortuna nuovamente la Protezione civile e li portò in salvo oltre il ponte. Già da tempo Moncada chiedeva una via di fuga, una strada alternativa per mettersi in salvo qualora accadesse ciò che è già accaduto ma nonostante le scorse promesse del Geometra Neglia non è ad oggi stato fatto nulla in tal senso, ora una nuova promessa dal Dott. Neglia che è responsabile della Protezione civile Termitana e tra l’altro Direttore dei lavori a Santa marina a poche centinaia di metri dal Ponte per un’impresa che ha appaltato i lavori Pubblici, mi chiedo se questa volta il Geometra Neglia riuscirà a mantenere la promessa di fare una strada alternativa. Il Sindaco Totò Burrafato non è un benefattore come ha detto a Moncada, ma è il Sindaco è ha il dovere Civico, Morale e di legge di Tutelare la salute dei cittadini. Il Sindaco sa bene che li vivono famiglie e che queste famiglie sono in costante pericolo proprio per il fatto che non esiste una via di fuga percorribile non una strada alternativa e che possono fare anche la fine dei topi su una nave che affonda vista anche l’esondazione di questa volta, e deve farsi carico del problema con immediatezza. Faccio appello anche ai Consiglieri comunali, Assessori (tutti), devono occuparsene, non possono continuare a fare come le scimmiette, “non vedo, non sento, non parlo” ne possono infischiarsene di quanto è accaduto, poiché nell’immobilismo quel luogo rischia in futuro, di vedere gravi e scongiurabili tragedie, Voi amministratori e componenti il Consiglio Direttivo continua Mulino, evitate di fare la medesima meschina figura già fatta dal Sindaco, verificate e attivatevi per trovare una soluzione definitiva al problema, voi rivestite un ruolo Pubblico per mandato dei cittadini ed avete il dovere di interessarvene, esistono delle priorità e la tutela della vita è una di queste. Continua la Vallelunga , attualmente il ponte è riemerso in vesti fatiscenti forse prossimo al crollo ed i residenti sono molto preoccupati per la precarietà dell’unica via di accesso alle loro abitazioni (il ponte) che attraversano svariate volte ogni giorno, in passato avevamo segnalato più volte il problema ma nessuna utile iniziativa di ripristino o vera messa in sicurezza e stata mai presa , tranne chiudere l’amianto dentro il fiume con una rete metallica finissima e non ancorata da nessuna parte come a proteggere l’amianto che ormai aimè la piena a portato con sé. I residenti sono dovuti restare fuori casa per 2 interminabili giorni senza aver avuto il tempo di prendere nulla da casa che gli potesse servire perché avvisati dalla protezione civile solo 15 minuti prima della piena, facendo uscire di casa le persone senza preoccuparsi di dare alloggio o qualcos’altro che potesse servire a rendere più agevole la permanenza fuori la propria casa, solo dopo che hanno ricevuto la chiamata dalla prefettura, hanno proposto di andare a dormire in una vecchia caserma con delle brande ed al freddo come se a Termini non esistessero alberghi, oppure sarà forse perché 100,00 euro per ospitarli in albergo e qualche euro per rifocillarli dall’avvenuto spavento era troppo oneroso per le casse comunali del Sindaco? per fortuna sia Moncada che gli altri avevano parenti ed in questi giorni erano a Termini e li hanno ospitati. Fatto sta che i residenti si sentono abbandonati a sé stessi e si avverte la totale assenza del comune che anche dopo la piena non ha mandato nessuno a controllare o a vedere la situazione del ponticello se era pericolante o meno, se prima non ci scappa il morto la questione non verrà mai affrontata? prima che si arrivi a tanto i residenti chiedono che venga fatta una manutenzione straordinaria nel ponte per la sua messa in sicurezza , oltre a chiedere una strada alternativa a quella del ponte in tempi brevi. Prosegue Mulino, i residenti sono stufi anche di pagare le tasse e non ricevere un minimo di servizio o meglio per qualcuno come il Moncada neanche un po’ di umanità, da parte del Sindaco che ha risposto in così meschina maniera alla seria richiesta di soluzioni, parole che pesano dette da chiunque in un simile frangente ma che sembrano un macigno dette dal Sindaco del Comune di Termini Imerese. I residenti avvertono: “non abbiamo più intenzione di lasciare le nostre abitazioni a causa di un’altra eventuale situazione di pericolo, la politica cittadina faccia ciò per cui è stata eletta provvedendo a trovare le soluzioni per risolvere il problema, non è possibile che ogni anno si debba ricorrere a delle richieste scritte per dire al comune che ci sono persone fuori casa o che il ponte stia crollando. Il Partito Rinnovamento per l’Italia si mette al fianco delle Famiglie sostenendole nel chiedere un’ennesima volta, che si intervenga con estrema urgenza e risolutezza, per disporre la messa in sicurezza del ponte in questione , e trovare la soluzione per poter dare ai cittadini una via di fuga, una strada alternativa che gli consenta di poter andare o uscire di casa senza ogni anno dover abbandonare le proprie abitazioni per non rischiare la vita, costretti da un’Amministrazione comunale che latita, non prendendo seri provvedimenti al riguardo. Salvatore Moncada è il nostro Coordinatore politico cittadino ed è stato come sopra descritto coinvolto con la propria famiglia nello sciagurato evento, Lui si farà carico di presentare personalmente una ulteriore richiesta d’intervento al Sindaco, informando anche la Prefettura di Palermo. Esprimiamo solidarietà a Salvatore Moncada e famiglia ed a tutte le persone che hanno subito danni a causa dell’esondazione, questa volta il Partito darà battaglia su tutti i fronti possibili fino a quando non sarà definitivamente risolto il problema della via di fuga ai residenti.
Presidente Paola Graziella Vallelunga
Segretario nazionale Francesco Maurizio Mulino