Rottamare i veicoli inquinanti

La rottamazione rappresenta un’eventualità necessaria per un veicolo non più utilizzabile o non più in grado di circolare. Chi intende far demolire la propria macchina o il proprio furgone è tenuto a consegnarlo o al concessionario della casa costruttrice o a un centro di raccolta autorizzato. Spesso è possibile fruire di incentivi rottamazione, che permettono di ottenere una cifra più o meno elevata nel caso in cui si decida di fare demolire il proprio mezzo.

Al centro di raccolta autorizzato devono essere consegnati il certificato di proprietà, la carta di circolazione e le targhe; se i documenti o le targhe sono stati smarriti o rubati, è indispensabile fornire la denuncia relativa o la dichiarazione sostitutiva di resa denuncia. Il centro di raccolta fornirà, poi, un certificato di rottamazione, in cui sono specificati il nome, il cognome e l’indirizzo del proprietario, l’autorità competente che ha concesso all’impresa l’autorizzazione, la firma del titolare dell’impresa con il numero di registrazione e la data di rilascio del certificato e di presa in carico del veicolo. Ovviamente, è opportuno verificare che il centro di raccolta disponga di tutte le autorizzazioni, per evitare qualsiasi tipo di responsabilità in caso di imprevisti. Prima di richiedere la rottamazione di un mezzo può essere utile presentare la richiesta di una visura dello stesso, in modo tale da accertarsi che non sia in vigore un fermo amministrativo.
 

Incentivi per il fotovoltaico

L’energia fotovoltaica è un tipo di energia pulita su cui stanno investendo molti Paesi, occidentali e non solo: in Italia, per esempio, negli anni passati da parte delle istituzioni sono stati previsti incentivi fotovoltaico anche consistenti che avevano lo scopo di indurre sia i cittadini privati che le aziende a ricorrere a questo tipo di impianti. Entrando più nello specifico, un impianto fotovoltaico non è altro che un impianto elettrico che deriva dall’assemblaggio di un certo numero di moduli fotovoltaici. Essi permettono di produrre l’energia elettrica sfruttando l’effetto fotovoltaico e impiegando l’energia dei raggi del sole. Si distingue tra impianti fotovoltaici indipendenti (noti anche come stand alone) e impianti fotovoltaici connessi alla rete (noti anche come grid connect), a seconda della presenza – o meno – di un allacciamento alla rete elettrica già esistente. Gli impianti vengono distinti in piccoli, medi o grandi a seconda della loro potenza nominale.

In particolare gli impianti fotovoltaici grid connect immettono la produzione elettrica che generano direttamente nella rete, in modo tale da contribuire a quella che viene definita come generazione distribuita. Essi sono costituiti da un quadro di protezione e controllo, da un inverter, da un quadro di campo, da cavi di connessione e da un campo fotovoltaico. Tale campo ha il compito di raccogliere l’energia attraverso i moduli, i quali devono essere collocati a favore del sole in modo opportuno.
 

I servizi della Camera di Commercio

Quando si parla di camera di commercio si fa riferimento a un ente autarchico, autonomo e pubblico che, nell’ambito della circoscrizione territoriale che gli compete, svolge funzioni che promuovano il sistema delle imprese che vi fanno riferimento. La camera di commercio dal punto di vista giuridico è un organismo autarchico nel senso che gli atti amministrativi che produce hanno la stessa valenza degli atti amministrativi che vengono emessi dallo Stato. Inoltre, è autonoma, e la sua autonomia è stabilita per legge: un’autonomia di carattere non solo amministrativo e regolamentare, ma anche statutario e finanziario.

La camera di commercio è un’istituzione non territoriale, poiché la sua autorità non si estende alla totalità dei soggetti del territorio, ma solo a realtà specifiche; è, invece, locale, in quanto ha a che fare con una circoscrizione di competenza. Tale circoscrizione nella maggior parte dei casi può corrispondere alla provincia relativa, ma possono esserci anche circostanze differenti. Va sottolineato che la camera di commercio non persegue finalità di lucro e quindi non può essere considerata come un ente economico: infatti, l’esercizio delle attività economiche può essere attuato solo marginalmente, e comunque per finalità che siano funzionali agli obiettivi istituzionali. In Italia, tutte le camere di commercio pubbliche fanno riferimento a un ente nazionale, vale a dire l’Unioncamere, che è appunto l’Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura.